Frenare canto n.33 quarto coro: la calamita
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Susanna Forgione interprete Maratona al Teatro de'Servi Roma 21 dicembre 2003 regia Idalberto Fei
Susanna Forgione interprete Tempio di Dioniso Roma 6 dicembre 2002 regia Idalberto Fei
La dolcezza di un improvviso rapporto omosessuale
Mi guarda e mi parla sicura
un tono tra colto e suadente
spiegando latina poesia
al bar siamo insieme tra amici
inquieta di arabica pelle
scattante ma ricca di curve
si mette a fissarmi tra gli altri
con occhi virili su donna
intende sfilarmi la noia
che io non nascondo ai compagni
accende una sfida di sguardi
che trovo sovente nei maschi
è nuova stavolta la forza
non spada fioretto intrigante
un varco lei cerca decisa
dissimulo io il suo contatto
turbata e sorpresa tentando
respingere insolito laccio
saluta e mi sfiora insistente
lasciando una traccia alle labbra
tra bacio saliva e parola
qualcosa più calda più spinta
del solito approccio di un uomo
garbata ma complice stretta
a casa poi viene a cercarmi
mi parla mostrando un interno
complesso di sensi e di pieghe
invano io tento freddare
i lampi di un clima montante
castello di torri segrete
d’un tratto tirato un sospiro
fissandomi viene vicino
esplicita tende carezza
"che seno dimostri in camicia
non marmo ma Venere in carne
io voglio donarti dei versi"
con voglia maschile una donna
decisa ma senza violenza
offerta natura senz’armi
e io pur perplessa e insicura
aperta e curiosa la accolgo
mi affiora un ricordo di scuola
aveva lo stesso mio nome
compagna in morbosa lettura
spigliata intrigante attraente
scambiammo effusioni di sguardi
intesa di sola intuizione
un brivido in cuore sentito
un'altra ora sono e il momento
non vergine bimba ma adulta
avvezza a esperienze del sesso
uguale e diversa da me
di fronte una tenera donna
formosa e minuta mi attira
bellezza di femmina in specchio
guardiamo odoriamo tocchiamo
coinvolge il saperci esclusive
sa bene ammirarmi con garbo
solletica i punti salienti
leggera la mano alle cosce
in scambio di omaggio e possesso
riscontro in me fiera libido
vertigine provo alla stretta
al tocco di labbra decisa
sapore più intenso di un uomo
con altro trasporto si muove
il maschio lo devi frenare
ti brucia di assalto con fine
invece lei inganna l'attesa
son io che mi sento più forte
tastando la morbida forma
tessendo i suoi lunghi capelli
con gli uomini sono aggredita
non lasciano a me iniziativa
paurosi se il gioco conduco
con l' altra gestisco il comando
continua e s’insinua la voglia
se chiedo pur posso vietare
con mista ripulsa e attrazione
i gesti intrecciamo e le sfide
le arresto i percorsi di labbra
insieme nei guizzi nuotiamo
io gioco a schermaglie e frenate
in impeto e ruoli invertiti
mi arrendo eccitata sbordante
riversa le spingo la bocca
avvolte le cosce ai capelli
di termine è privo il godere
ingoio il conflitto proibito
esplosa procedo in incendio.