Cinquant'anni canto n.81 nono coro: la pienezza video
Una vedova riservata scopre un nuovo amore
video Angela Baggi interprete https://youtu.be/9u5YlhAxioE Maratona al Teatro de' Servi Roma 21 dicembre 2003 regia Idalberto Fei
Mi strinsi in silenzio quattro anni
o meglio decine di mesi
o meglio un migliaio di giorni
o forse l'intera mia vita
passata in mutismo interiore
durata del mio matrimonio
poi la repentina mancanza
dolore di affetto di storia
non c'era il mio corpo nel lutto
lo strazio nel volto dei figli
ma non mi mordeva la carne
asciutti non mutili i sensi
un giorno gli stessi discorsi
di amiche di affanni di cuore
qualcosa per me non batteva
di sera tra i soliti amici
amico ma senza aggettivi
con altra parlava e rideva
divampa paura di perderlo
perché? non esiste legame
gemello nel vedovo stato
mai prima sentita e compresa
in venticinque anni di sposa
chiedevo cos'è gelosia ?
matura ed esente in passione
gelosa tremavo di amore
ricordo mai prima accaduto
cercavo volevo bramavo
ancora aspettavo una storia
la mia da annotare in diario
sentivo un ruggito sfrenato
di femmina artiglio inaudito
non farmi scappare quest'uomo
miravo caparbia il compagno
un fisico un cuore un cervello
ma non convenienza di vita
ma cosa potevo a lui offrire
fattezze di donna matura ?
intatta ero fuori di casa
due parti ma vergine dentro
lo sposo mi amava in trasporto
io quieta e serena accettavo
la donna in me aveva dormito ?
da dove spuntava il tumulto ?
pur senza ragione il temere
attonita presi a guardarmi
a interrogare la pelle
in brividi dava risposta
insolita cura esigeva
esame preludio a contatto
a lungo scontravo allo specchio
normale giudizio di gente
"ti accorgi dei tuoi cinquant'anni?"
l'urgenza ignorava corteccia
e verde di foglie e di fiori
si ergeva vitale il mio busto
non frutti in dovere già dati
al sole volevo scoprire
i rami rimasti nell'ombra
germogli gustare in profumi
sparita vergogna del mondo
lo presi in abbraccio improvviso
svelando a me stessa l'ardire
luciferi corpi maturi
stupore di angelica grazia
sì forte bruciavo in carezze
che rapida in grido mi sciolsi
da farlo finire commosso
di lacrime prima di entrare
l'amplesso da sposa era bello
ma c'era timore più figli
da loro venire sorpresi
intorno subire rumori
qualcosa continuo frenava
quel tuffo che ambivo nel sogno
rimpiango un debutto mancato
se avessi tentato una fuga
da giovane e soda mostrarmi
con gusto furtivo d'incontro
nudista tranquilla in recinto
trovare tracciati segreti
disciolta dai figli già grandi
che vivono in me senza danno
amanti potremmo sposarci
pensiero mi ferma gelosa
timore lui abbia altre donne
ma zitta non voglio indagare
è meglio godere in segreto
e scopro il piacere di darmi
tramare avventura e rischiare.